ISSM “Cecco d’Ascoli”

 

ISSM CECCO D’ASCOLI

Presupposti & Finalità

“Ciò che ci può dare la misura dei fatti contemporanei, indicarci la loro direzione e insegnarci il loro significato storico è il legame che li unisce a fatti anteriori, la linea su cui si situano, gli avvenimenti oppure le idee di cui sono la conseguenza” (Gonzague De Reynold)

L’Istituto Superiore di Studi Medievali Cecco d’Ascoli, vagheggiato idealmente già nel 1982 dal compianto Emidio Vittori (Direttore della Civica Biblioteca, storico, ricercatore, filologo nonchè raffinato cultore delle patrie memorie e de L’Acerba), è sorto nel 1987 al fine di creare una esigente intermediazione scientifica tra la vocazione medievale di Ascoli ed il coinvolgimento “alto” di studiosi che, pur incentivando la ricerca, evidenziassero le peculiarità del suo mirabile ed ingente patrimonio storico-artistico-documentario per inserirlo in un circuito di conoscenza più vasto e capillare ad un tempo.

In tale ambito, il Premio Internazionale Ascoli Piceno letteratura e saggistica, spettacolo, ideato nel 1987 dall’indimenticato sindaco Gianni Forlini (in collaborazione con il prof. Franco Cardini, il prof. Jacques Le Goff e altri ragguardevoli esponenti del mondo accademico e giornalistico), al fine di creare l’opportuna e doverosa intermediazione tra la vocazione medievale di Ascoli (dal tessuto architettonico prezioso ed intatto) ed il coinvolgimento scientifico degli Accademici, necessaria per conoscere, promuovere ed incentivare la ricerca scientifica su Ascoli – e la Marca medievale -, evidenziando le variegate e molteplici peculiarità del suo patrimonio storico-artistico-architettonico-documentario ed epigrafico, purtroppo inspiegabilmente sconosciuto nella pubblicistica storica, storiografica, artistica e specialistica, oltre, incredibilmente, neppure negli ambiti turistici.
Nell’arco di un Trentennio, il Premio Internazionale ha raggiunto un assoluto rilievo nel panorama della cultura medievistica nazionale ed europea, diventando lo strumento privilegiato per la diffusione del patrimonio storico-artistico della città di Ascoli, finalmente inserita nell’ambito delle Città d’Arte e di Storia.
A tutto questo hanno contribuito mirabilmente i Convegni di Studio annuali (stimolanti occasioni di confronto, verifica e dibattito su tematiche medievistiche, più che mai considerate attuali), le Conferenze, le Mostre e inediti Concerti.

Altrettanto rilevanti, per la trasmissione e la diffusione di contenuti anche valoriali, sono gli strumenti di attuazione storico-scientifico-culturali mediati attraverso la Formazione Seminariale che si realizza attraverso un approccio sistematico multidisciplinare ed innovativo correlato all’adeguato potenziamento di quelle dinamiche conoscitive del patrimonio connotativo della Città e del suo Territorio, rendendolo riconoscibile e fruibile quale eccellenza identitaria imprescindibile per l’opportuna sedimentazione, da parte delle nuove generazioni, di una memoria storica che consenta uno sviluppo armonioso ed integrale dell’individuo, in sinergico rapporto con una collettività a sua volta recettiva e formata e, dunque realmente “accogliente”, in cui le giovani generazioni possano valorizzare i propri talenti e sentirsi, convintamente, fautori di un futuro realmente in grado di travalicare l’angustia degli interessi personali (oltre che dei confini spazio-temporali), in cui ciascuno consideri nell’altro un’opportunità di arricchimento della propria interiorità e delle propria cultura.

In questa direzione, l’Attività Editoriale dell’Istituto, costituisce, con le sue ben 9 Collane, l’altro fondamentale strumento di acquisizione e potenziamento dei contenuti storico-culturali offerti nell’Attività Seminariale, finalizzate al consolidamento della domanda di crescita culturale, anche universitaria, adeguatamente incentivata e canalizzata al fine di creare le premesse fondanti (in parallelo alla istituzione di Premi e Borse di studio ed all’incremento della Biblioteca specialistica), in un incessante, sistematico processo acquisitivo di una determinante capacità critica e, parimenti, di un’esigenza culturale in grado di di interagire, nella modalità più adeguata, con le sollecitazioni e le sfide di una realtà globale, altrimenti omologante.

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